Eat(in)g Japan
Japan. Un altro mondo. Lontano, in ogni aspetto, da ciò che siamo abituati a vedere e vivere ogni giorno.
Anche (e soprattutto) nel cibo. Non solo per la varietà dei prodotti, che inevitabilmente è differente dalla nostra, ma anche per la modalità con cui il popolo del Sol Levante si approccia a ciò che mangia. Ovunque ci si trovi, ovunque ci si giri, ci si imbatte in prodotti alimentari.
Che sia un mercato di quartiere, un supermercato (almeno uno per isolato), un negozio che vende riproduzioni di cibo o un ristorante.
Ce ne è di ogni tipo, di ristoranti. Da quelli lussuosi che occupano i piani alti dei grattacieli, a quelli che trovi nei quartieri periferici, forse più modesti ma certamente a contatto con la parte più numerosa della popolazione.
Poi, ci sono quelli nelle zone ad alta frequentazione.
I locali sono in fila, senza soluzione di continuità, come un serpente che si snoda sinuoso, nelle sottostazioni o nelle zone a maggior richiamo turistico.
Qui si mescolano studenti, viaggiatori, lavoratori o famiglie comuni. A spezzare con una pausa la giornata lavorativa, a consumare un pasto completo, oppure a segnare il ritorno verso casa con uno snack ed una bevanda.
Comunque, con l’intento di scandire un’altra giornata appena trascorsa: come un antico rituale.